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INDAGINE SULLE ASSEMBLEE 2

 

 a cura di Nicola Martella

 

 

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4. Impulsi o spinte per il «movimento dei Fratelli»

 

Secondo la tua analisi e la tua esperienza, quali benefici impulsi o spinte farebbero bene alle Assemblee dei Fratelli, perché si rinnovino e siano più efficaci?

 

1. I contributi dei lettori 2. La valutazione dei dati 3. Eventuali altri aspetti

 

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1. I contributi dei lettori

 

Matteo Ricciotti: Farebbe bene riscoprire il significato di «comunione» [koinōnía]: con Dio, con Cristo, dello Spirito Santo, con le sofferenze di Cristo, con i fratelli... {07-07-2012}

 

Michele Attruia: Farebbe bene essere più cristocentriche che anziano-centriche... {07-07-2012}

 

Pietro Calenzo: Sarò monotono, ma provenendo da altre esperienze evangeliche, non ho difficoltà a ribadire che le assemblee dei Fratelli, sono molto ben strutturate in armonia con le Scritture. Qualche impulso da suggerire? Forse un maggior collegamento tra le assemblee stesse, non disdegnando affatto contatti fraterni con altre realtà cristiane, fondamentaliste o conservatrici, senza smarrire, però, le caratteristiche peculiari del movimento dei Fratelli: centralità della Cena del Signore, collegialità della conduzione, sacerdozio universale. Benedizioni. {08-07-2012}

 

Adolfo Monnanni: Le assemblee dei Fratelli non sono perfette, è vero. In alcuni casi c’è un anzianato padronale e a vita. Tuttavia, nei punti fondamentali sono a posto. Più comunione fra di noi assemblee sarebbe da mettere in cantiere. Le critiche distruttive sono dei boomerang; usiamo saggezza in certe situazioni, che poi potrebbero essere bolle di sapone. {09-07-2012}

 

Abele Longo: Farebbe bene la riscoperta del proprio ruolo all’interno del Corpo di Cristo. Oggi esiste tanta confusione su questo soggetto: nessuno sa con esattezza cosa fare o non fare. S’improvvisa un po’ su tutto, a scapito del differente compito, che lo Spirito ha di certo assegnato a ogni singolo figlio di Dio. {12-07-2012}

 

Stefano Frascaro: Se la mancanza di desiderio di dialogo è, a mio parere, uno dei maggiori problemi, di conseguenza ritengo una «spinta» verso la comunione con altre assemblee sia di beneficio per il rinnovamento e la maggiore efficacia nella testimonianza per il movimento dei Fratelli. {12-07-2012}

 

Massimo Galante: Farebbe bene riscoprire il nostro ruolo all’interno del corpo di Cristo e tornare al «primo amore», avere più comunione tra assemblee e non svendere quello, che siamo, rincorrendo le «novità»! {12-07-2012}

 

Alessio Rando: Secondo me, i culti andrebbero più vivacizzati. Bisognerebbe anche porre un po’ più di enfasi sull’evangelizzazione! {14-07-2012}

 

 

2. La valutazione dei dati

 

Dopo aver avviato il quesito, ho cercato di non intervenire sulle singole asserzioni dei partecipanti, al fine di lasciare libertà e non condizionare le risposte. Ora, faccio una mia valutazione dei dati pervenuti. A ciò aggiungo anche alcune mie valutazioni generali. Ciò non toglie, che anche altri posano aggiungere le loro proprie valutazioni riassuntive. {Nicola Martella}

 

Prendo atto che la partecipazione a questo argomento è un po’ contenuta. Eppure da ciò dipende il rinnovamento delle assemblee! Che cosa potrebbe togliere alcuni inutili freni alle singole assemblee locali? Che cosa potrebbero imparare dalle assemblee di altre zone, di altre nazioni e addirittura da altri tipi di chiese?

 

     ■ Nessuno è perfetto: Si ammette che le assemblee dei Fratelli non sono perfette. Tuttavia, si ribadisce che sono molto ben strutturate in armonia con le Scritture.

 

     ■ La comunione: Viene evidenziato il bisogno, che nelle assemblee si curi maggiormente il dialogo e la comunione ecclesiale, interecclesiale (fra assemblee) e anche con altre realtà cristiane, senza però smarrire, in quest’ultimo caso, la propria identità. Ciò darebbe maggiore efficacia nella testimonianza.

 

     ■ Meno dirigismo: Che le assemblee siano allergiche a una conduzione troppo dirigista, è risaputo. Viene ammesso anche un anzianato padronale e a vita. Qualcuno le vorrebbe anche meno anziano-centriche, perché siano più cristocentriche. Tale equazione non è scontata, però, a mio avviso; ad esempio, ciò potrebbe portare a più anarchia, cosa che non sarebbe proprio cristocentrica.

 

     ■ Critica sobria: Viene fatto notare che la critica distruttiva ricade su chi la fa, anche perché certe situazioni rivelarsi, dopo attenta analisi, potrebbero del tutto differenti.

 

     ■ Funzioni ministeriali: È stato evidenziata l’importanza di capire il proprio ruolo e di svolgere il proprio compito nella chiesa locale, in corrispondenza dei carismi effettivamente ricevuti.

 

     ■ Patrimonio da preservare: È stato ribadito che i contatti fraterni con altre realtà cristiane, fondamentaliste o conservatrici, non devono far snaturare le caratteristiche peculiari del movimento dei Fratelli. Non bisogna rincorrere le «novità» di turno, svendendo così ciò, che le Assemblee sono.

 

     ■ Culti ispiranti: È stato evidenziato che i culti andrebbero vivacizzati di più. In effetti, ciò che si intende per «solennità», può derubare i credenti di quella gioia, che i redenti dovrebbero avere, per la grazia e le benedizioni ricevute dal Signore (cfr. Sal 126,2s). La Cena del Signore, se da una parte è vissuto come un privilegio, dall’altra, la sua ricorrenza ne fa spesso un atto ritualizzato, lungo, monotono e sempre uguale; basterebbe già usare maggiore fantasia e variazione e minore ritualismo (p.es. trattare ogni volta un tema differente, non leggere ogni volta Lc 22 e 1 Cor 11, pregare con tante preghiere brevi anche durante il passaggio dei simboli, non passare con borse e canestri, ma mettere una cassetta per le offerte). I culti dei cristiani del primo secolo non avvenivano nel tempio o in sale di culto, ma nelle case. Auspichiamo la libertà dello spirito e la partecipazione, che caratterizzava i primi incontri dei Fratelli.

 

     ■ Evangelizzazione: È stato ribadito che bisognerebbe porre un po’ più di enfasi sull’evangelizzazione. Ciò meraviglia, visto che l’evangelizzazione è indicata come uno dei punti più forti e visto che in alcune assemblee essa è l’attività principale, in senso sia personale, sia comunitario. È probabile che ciò non avvenga dappertutto e che in alcune assemblee si evangelizzi di meno che in passato. È anche possibile che per evangelizzazione si intenda qui qualcosa di particolare, di ufficiale e collettivo, e non solo la testimonianza e l’iniziativa personali.

 

     ■ Ritorno alle origini: Si auspica un ritorno al «primo amore». Probabilmente si intende una riscoperta dello zelo e dell’impegno personali, che caratterizzavano i primi membri delle assemblee dei Fratelli.

 

 

3. Eventuali altri aspetti

 

Qui i lettori possono aggiungere altri aspetti non menzionati da altri oppure, se hanno capacità analitica, possono fare le loro valutazioni di quanto già detto sopra.

 

► URL di origine: http://CFLazio.altervista.org/Pecu/A1-Ind2-4-Impulsi_per-Cdf.htm

03-07-2012; Aggiornamento: 24-11-2014

 

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